Specie “aliene invasive”, poco conosciute dai giovani nonostante l’impatto sulla Biodiversità
«Le problematiche legate alle specie “Aliene Invasive” sono spesso sconosciute dai giovani, o comunque poco note. Eppure è importante informare la comunità sul grande impatto che l’introduzione accidentalmente o involontariamente di specie aliene invasive produca non solo sulla biodiversità, ma anche sul PIL mondiale con una perdita stimata del 5% annuale. Le specie “aliene”, inoltre, possono essere vettori di un centinaio di agenti patogeni per l’uomo e non solo». È il messaggio che i docenti Giorgio Sabella, Fabio Viglianisi e Oscar Paolo Vincenzo Lisi del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania hanno trasmesso a oltre 500 giovani e 30 docenti degli istituti scolastici della Sicilia orientale nell’ambito del ciclo di incontri dal titolo “Specie aliene e Biodiversità” organizzati in occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità dai ricercatori dell’ateneo catanese coinvolti nel progetto “FAST - Fight Alien Species Transborder”.
Un fitto calendario di iniziative - dal 16 al 21 maggio – per celebrare il trentennale della proclamazione, da parte delle Nazioni Unite, della Giornata internazionale della Biodiversità che ha previsto anche conferenze, visite guidate e incontri tematici al Museo di Zoologia e all’Orto Botanico dell’Università di Catania con oltre 200 presenze.
Ad aderire all’iniziativa sono stati gli studenti e i docenti degli istituti scolastici “Moravia”, “Archimede” e “Tomasi di Lampedusa” di Catania e dell’istituto comprensivo “Amore” di Pozzallo. E, inoltre, i licei “Emilio Greco”, “Cutelli”, “Vaccarini” e “Boggio Lera” di Catania, il liceo “Archimede” di Acireale, “Leonardo” di Giarre e l’ITI “Archimede” di Catania.
Durante le conferenze sono stati riportati diversi esempi di specie “aliene invasive”, il cui trasporto in habitat diversi dal loro, hanno provocato danni ingenti ad altre specie animali e vegetali e più in generale alla biodiversità come ad esempio i casi del Punteruolo rosso, della Zanzara tigre, dello Scoiattolo grigio e della Nutria.
Nel corso degli incontri, inoltre, è stato illustrato anche il progetto “Fast”, programma di cooperazione Interreg V-A Italia Malta 2014-2021, di cui l’Università di Catania è capofila, finalizzato a sviluppare metodologie innovative e condivise, esportabili anche in altre aree del Mediterraneo, per contrastare l’introduzione, la naturalizzazione e la diffusione delle specie aliene invasive che arrecano danno alla biodiversità della Sicilia e dell’arcipelago maltese.