Un thè al museo incontro con il Dott. Ignazio Sparacio
Si è concluso con un grande successo di pubblico, sia in presenza che online, il primo incontro di “Un thè al Museo di Zoologia - pomeriggi di racconti e di divulgazione scientifica e ambientale al Museo di Zoologia e Casa delle Farfalle” svolto giovedì 12 maggio. La manifestazione ideata dal Prof. Giorgio Sabella e dal Dott. Fabio Massimo Viglianisi ha visto l’auletta museale gremita di ospiti e circa un centinaio di spettatori si sono collegati al canale Instagram del Museo per seguirla.
Dopo gli indirizzi di saluto della Prof.ssa Germana Barone (Delegata del Rettore per il Sistema Museale d’ateneo), del Prof. Gian Pietro Giusso del Galdo (Direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) e di Corrado Bianca (Segretario Regionale dell’Ente Fauna Siciliana), il Prof. Giorgio Sabella (responsabile scientifico del Museo di Zoologia) ha illustrato gli obiettivi della manifestazione tra i quali spicca la scelta di utilizzare una modalità meno ingessata e più aperta ai giovani per condividere, con un linguaggio semplice, in una atmosfera informale e per un pubblico generalista, argomenti naturalistici e scientifici di varia natura. Sono stati inoltre anticipati i prossimi argomenti e i relatori degli eventi che si succederanno sino alla pausa estiva di agosto.
Successivamente, il Dott. Fabio Massimo Viglianisi (responsabile delle attività didattiche ed educative del Museo) ha illustrato la figura del relatore, il medico e naturalista palermitano Ignazio Sparacio (malacologo, entomologo e direttore della rivista Biodiversity Journal), dando la parola a quest’ultimo che ha presentato la sua ultima monografia dedicata al contributo dei naturalisti siciliani del 19° secolo alla conoscenza delle isole circumsiciliane.
Per circa un’ora lo studioso ha dimostrato come gli studiosi naturalisti siciliani sia universitari sia semplici appassionati non soffrissero di nessun insularismo culturale, al contrario, invece, erano molto apprezzati e avevano rapporti continui con gli accademici e i musei europei, soprattutto tedeschi, francesi e inglesi.
Accattivante e molto interessante è stata la descrizione che il Dott. Sparacio ha fornito di questi illustri siciliani, trattando non solo delle loro ricerche, ma anche del loro carattere e della loro storia personale, spesso affascinante, iniziando dalla figura del Nicolosita Carlo Gemmellaro, geologo, naturalista ed esperto dell’Etna, che ritroviamo anche come medico volontario al seguito della flotta inglese nella battaglia di Trafalgar, passando per il medico naturalista di Castelbuono Francesco Minà Palumbo con i suoi 1000 lavori scientifici su praticamente ogni branca delle scienze naturali e non solo, continuando con
la figura dell’imprenditore alberghiero Enrico Ragusa, entomologo del quale buona parte della collezione è custodita proprio presso il Museo di Zoologia di Catania. Tra le altre figure di naturalisti siciliani del 19° secolo sono state citate la vita e le opere degli studiosi Pietro Calcara, Luigi Benoit, Domenico Reina, Luigi Failla Tedaldi, Michele Lojacono Pojero. È così emerso un quadro della ricchezza e del fermento culturale e scientifico siciliano nel XIX secolo, almeno nell’ambito naturalistico, che niente ha avuto da invidiare a quello europeo e sono state ricordate e tratteggiate figure di scienziati siciliani che hanno spesso vissuto vite quasi romanzate e ricche di avventure.