Resoconto secondo incontro "un tè al museo di zoologia"
Roberto De Pietro ha evidenziato che «i pantani erano noti a studiosi e viaggiatori del passato e furono particolarmente cari all’imperatore Federico II di Svevia che ne era attratto dai silenzi e dall’incredibile moltitudine di uccelli». «Oggi rappresentano una zona umida dalle straordinarie potenzialità se solo cessasse l’esercizio di interventi anacronistici e antieconomici» ha aggiunto riferendosi a progetti che potrebbero deturpare i pantani.
Il prof. Carmelo Ferlito, invece, si è soffermato «sull’interesse geologico di questa zona, la cui caratteristica di essere a un livello prossimo o inferiore a quello del mare ne condiziona anche il suo interesse naturalistico». Il docente, inoltre, ha ripercorso la storia recente di quest’area e di come si sia giunti al riconoscimento di Zona di Protezione Speciale soffermandosi, poi, sugli interventi in corso di esecuzione e di quelli previsti che potrebbero causare danni irreversibili all’area.
Nel corso dei lavori è intervenuto anche l’ornitologo Renzo Ientile che ha evidenziato «l’enorme importanza di quest’area per la conservazione dell’avifauna e della biodiversità».
In chiusura i docenti Giorgio Sabella e Fabio Viglianisi hanno concluso l’incontro ribadendo «l’impegno del dipartimento a individuare strategie per la conservazione di quest’area, fiduciosi che in futuro non si potrà continuare a ignorarla».
L'articolo è stato pubblicato presso il Bollettino d'ateneo.